Sanremo 2019: le tre canzoni da non perdere di vista
In questi giorni tutti gli occhi sono puntati sul Festival di Sanremo, c’è chi commenta i look di Virginia Raffaele, chi le gaffe di Claudio Bisio e chi si chiede come faccia Claudio Baglioni ad essere ancora così pimpante e gettonato. Personalmente ho sempre seguito il Festival a piccole dosi spesso preferisco ascoltare le canzoni in cuffia. Usare l’udito aiuta a concentrarsi di più ed a evitare di dare peso alle frivolezze.
Tra le canzoni presentate quest’anno ve ne segnalo tre, la prima ha un intento più motivazionale, la seconda è un ricordo e infine la terza è una protesta.
Arisa – Mi sento Bene, premesso che non sono una sua fan, però ho sempre apprezzato le sue dote vocali. È una di quelle artiste che le guardi con gli occhi sorpresi ogni volta, vai oltre l’aspetto e ti fermi solo alle emozioni. La canzone Mi sento bene, è un inno a non pensare ed a lasciar perdere le paturnie quotidiane. Quante volte pensiamo: “Come farò a pagare quella bolletta?”, “Come affronterò il mio ex?”. Domande lecite e piccoli tormenti interiori che non fanno altro che scalfire quello scudo di coraggio e di ottimismo che noi tutti possediamo. La vita è semplice e dobbiamo apprezzarne i piccoli momenti, non credete? E una canzone particolare che si muove su varie tonalità, ma che dopo che la ascolti attentamente pensi, ok seguo questo mood e non ci penso più.
Enrico Nigiotti – Nonno Holliwood, ho sempre avuto un debole per questo livornese doc, l’ho scoperto a X Factor l’anno scorso (era nella squadra di Mara Maionchi ed è arrivato terzo). Un ragazzo passionale, capace di comunicare un’emozione con semplicità. La canzone che ha presentato al festival quest’anno è pazzesca, mi ha fatto ricordare mio nonno e una persona anziana a cui sono molto legata. È un testo che ti strappa qualche lacrima, la frase: “Mi manca la Livorno che sai raccontare” racchiude tutta quella nostalgia e malinconia di momenti che non torneranno più. La figura dei nonni è importantissima, sono quelli che ci viziavano e anche quel contatto con un passato che non scopriremo mai. Grazie “Nigio” per averci regalato questo piccolo frammento di cuore e di ricordi.
Arriviamo a Daniele Silvestri – Argentovivo, questa canzone è meravigliosa, la userei come canto di protesta in mezzo alle strade di Milano e di Roma. La storia di un giovane ragazzo in gabbia, un bambino vivace che trova nel mondo virtuale un rifugio ed una via di fuga al tempo stesso. Una prigione esistenziale, che non smette di far male e che lo porta a riflettere su come reagire (autolesionismo o vendetta?). Daniele con la collaborazione di Manuel Agnelli e di Rancore crea quell’intensità emotiva che ti scuote e ti paralizza. Questa canzone ha tutte le chance per vincere Sanremo 2019.
Il festival è un appuntamento importante per la discografia italiana, ma è anche un ottimo strumento per ascoltare della buona musica (quando c’è) e di riflettere sull’attualità. Ora non ci resta che aspettare la finale e vedere come andrà.