Ghemon: storia di un uomo normale
Uno dei cantautori, rapper che stimo di più in questo periodo è Gianluca Picariello in arte Ghemon. Un artista in grado di incantarti, un performer eccezionale e una forte carica emotiva. Leggendo in giro ho scoperto parecchie cose interessanti e forse tutto ciò mi ha solo spinta ad apprezzarlo ancora di più.
Quando si sente parlare di Ghemon sui vari magazine web quello che emerge è il suo lato fragile, il suo passato difficile e pieno di ansie e soprattutto il legame con la sua famiglia di Avellino. Un artista che ha ammesso di aver fatto uso di psicofarmaci per superare una fase durissima a livello psicologico e che si è sfogato con la musica.
Ghemon grazie al programma radiofonico Top di Albertino su radio Deejay (venerdì rappa) ha scoperto una nuova dimensione che ha influenzato la sua musica. Il format radiofonico era lo spazio perfetto per artisti “Alternativi” del mondo hip hop come Neffa, Articolo 31, Sottotono e molti altri.
Ghemon inoltre nel 2018 ha vinto il Best Hip Hop New Artist durante il Meeting etichette indipendente, e pensare che i suoi lo volevano avvocato. Tra le canzoni che più adoro ci sono Rose Viola (presentata a Sanremo) e accompagnato da un video così elegante e trascendentale che vi lascerà senza fiato, la seconda è Temporale (distribuita in tutte le principali radio italiane e forse sentita 1000 volte) ed infine la terza prevede un feat con un ex concorrente di X factor Eva Al confine tra me e me.
Ghemon è un ibrido, una via di mezzo tra il cantautore e il rapper forse l’aver ascoltato per anni le opere di Baglioni, Dalla e Venditti ha contribuito ad arricchire il suo modo di fare musica. Su Spotify troverete parecchie sue canzoni da ascoltare, consiglio gli occhi chiusi e un comodo divano per vivere a pieno quelle magiche atmosfere.