Killing Eve: la spy story che stavamo aspettando
Da qualche giorno in America si sono svolti gli Emmy awards, i premi più noti del mondo della televisione. Un evento imperdibile per gli amanti delle serie Tv. Durante questo appuntamento importante Jodie Comer ha ricevuto il premio come “Miglior attrice in una serie drammatica per Killing Eve” e devo ammetterlo quando l’ho saputo ho saltato di gioia.
In quel preciso istante ho deciso di parlare nel mio magazine di Killing Eve una serie Tv pazzesca, realizzata magistralmente e con un cast meraviglioso e pieno di talento.
Questa serie venne trasmessa per la prima volta nel 2018 nella piattaforma Tim Vision, un format con un tocco British che la differenzia dalla concorrenza. Un prodotto televisivo con Sandra Oh (la ricorderete in Cristina in Greys Anatomy) e Jodie Comer (personalmente non la conoscevo come attrice, e devo dire che la sua performance merita quasi un Oscar).
Ma di che cosa parla Killing Eve?
Iniziamo con il dire che all’improvviso dei personaggi influenti del mondo del business e della politica vengono misteriosamente assassinati. La prima domanda che possiamo fare è: chi c’è dietro questi crimini? Ecco la risposta: una ragazza giovane, elegante, arrogante e un pizzico matta Villanelle. Una spia di tutto punto, una serial killer che come unico indizio per il prossimo lavoro ha una cartolina con la destinazione e un nome. Villanelle vive a Parigi, ha un piccolo appartamento e conduce una vita apparentemente normale, ma le sue competenze linguistiche (parla più di tre lingue) e la forza fisica la rendono una killer spietata.
È furba, anzi furbissima, riesce a incastrare chiunque, non teme nessuno, ama travestirsi e interpretare vari personaggi (dalla cameriera, alla escort, alla giovane ragazza ingenua e spaventata).
Chi fermerà questa donna così pericolosa? Eve che domande, un agente del MI5 (servizi segreti britannici). Una donna sposata con un uomo estremamente abitudinario e noioso (docente di matematica), che ogni tanto le fa pensare di aver sbagliato proprio tutto nella vita. Eve è colei che capisce come ci sia una mano femminile dietro ogni omicidio, quando tutti sono orientati verso altre figure e potenziali criminali. Eve riesce a cogliere ogni segnale, traccia e all’improvviso incontra di persona Villanelle. Un affronto o la voglia di creare un contatto emotivo? Vi lascio con questo interrogativo.
Il rapporto tra queste due donne è affascinante, non si tratta solo del gatto che insegue il topo, ma di un legame ricco di sensualità. Villanelle è perdutamente innamorata di Eve, e quest’ultima subisce il fascino della giovane killer e ne è quasi lusingata. Una relazione impossibile, diciamolo pure, ma Eve la usa quasi come fuga da una realtà noiosa e piatta.
Al momento su Tim Vision ci sono le due serie, ne è stata approvata una terza che vedremo solo nel 2020. Jodie Comer recita magistralmente, a volte è una pazza, altre volte una violenta, altre volte ancora la complice perfetta. Interpretare un soggetto così non è facile, Villanelle agisce da sola, non si fida di nessuno e elimina in modo spietato i suoi avversari.
Consiglio vivamente di vedere Killing Eve, in lingua originale (con i sottotitoli è facile capire i dialoghi). Un thriller, una spy story che mi fa ricordare con nostalgia il mitico Alias, ve lo ricordate? Buona visione.