Trono di Spade: un grande perchè.
73 episodi e 8 serie, questi sono i numeri del Trono di Spade una delle serie più avvincenti e premiate di tutti i tempi. Un mix di storia, fantasia, dramma, romanzi e una punta di horror. Una serie TV che ha conquistato molti e che ha fatto arrabbiare altri (soprattutto in merito alla stagione 8, un esempio? la raccolta delle firme su Change.org).
Il Trono di Spade è partito esattamente nel 2009, con un cast di personaggi poco noti e che oggi sono super richiesti dai vari registi internazionali, un esempio:
- Emilia Clarke (ha recitato in Prima di te, ed è testimonial D&G)
- Peter Dinklage (ha recitato negli X Men)
- Sophie Turner (X Men anche lei e di recente sarà nelle sale per Dark Phoenix).
Tutti noi abbiamo atteso con trepidazione l’ottava stagione e diciamo la verità ci aspettavamo un finale più intricato e avvincente. Piccolo avviso SPOILER per coloro che non hanno ancora visto tutti e sei gli episodi della serie 8 e che vogliono avere l’effetto sorpresa fino alla fine.
Ecco qualche perplessità, domande che sono emerse durante la visione di questi ultimi episodi. Sono curiosa di conoscere anche le vostre riflessioni, commentate numerosi.
- Lo sviluppo dei personaggi, la loro maturità. Inizio con Arya, piccola eroina coraggiosa, fantastica nel terzo episodio per aver annientato il Re dei morti ma poi a mio parere poco valorizzata nel settimo dove fugge come una bambina spaventata durante l’attacco di Daenerys. Arya è la concentrazione del #GirlPower non potete dopo poche puntate sminuirla con scene alquanto infantili. E vogliamo parlare dell’ultimo episodio? Lei che va alla scoperta di nuove terre? Ma poi perché!;
- Daenerys, una ragazza dolce e deliziosa soprattutto nelle prime sei stagioni e che ad un certo punto annusa il potere e lo vuole tutto per sé. Un personaggio buono, tifavo per lei soprattutto quando il fratello la trattava malissimo, bastano settanta episodi per trasformarla in un killer spietato. Anche qui la perplessità ha preso il sopravvento;
- Jon Snow, il nostro eroe, colui che sfida la morte, colui che riesce a guidare un drago senza averlo mai cavalcato. L’uomo coraggioso, leale e affascinante che di sfortuna si innamora di Daenerys e che alla fine ne decreterà la sua fine. Un personaggio ricco di sfumature che poteva rivendicare il trono e cambiare davvero le cose, e invece? Viene esiliato e trattato quasi come un appestato. Ma che tristezza;
- Chi mi ha deluso di più è stato Jamie, un uomo di valore, che ha protetto Brienne e in quell’occasione perse una mano. Un cavaliere al 100% che ad un certo punto si accorge di provare qualcosa per Brienne e fa di tutto per conquistarla. Non capisco perché la sua evoluzione positiva da persona senza cuore a uomo di coraggio sia stata spenta dal suo ritorno alla capitale per salvare Cersei. Potevano farlo restare a Grande Inverno e formare magari una famiglia con Lady Brienne. No?
- Gli elementi che non sono chiari a molti? La lettera scritta da Varys poco prima di morire e il numero esagerato di Dothraky (non erano stati decimati durante il 3 episodio?).
- Infine la morte assurda di Cersei, tra le braccia di Jamie sotto mille mattoni. Ed io che immaginavo venisse pugnalata da Arya o persino dal suo stesso fratello Jamie, e invece nulla. Mah.
Devo ammettere che le stagioni precedenti non mi avevano per niente delusa, questa ha lasciato molti aspetti irrisolti. Non voterei di certo per una nuova stagione 8, ma ragazzi ci avete fatto aspettare due anni per i colpi di scena e poi tutto qui? Insomma forse gli sceneggiatori dovevano fare qualcosina di più. Speriamo venga fuori un altro prodotto simile che ci faccia dimenticare quello che ancora non abbiamo visto nell’ottava stagione. Incrocio le dita.
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