3 Classici, 3 Canzoni indimenticabili degli anni 90
Ci sono delle canzoni che quando le senti alla radio o su Spotify non ti stancano mai, ti emozionano e ti catapultano in quel preciso istante del passato. Dei classici che hanno stravolto il mondo della discografia e anche un po’ la tua vita, ammettilo dai. Qui di seguito tre canzoni che ancora oggi mi fanno venire i brividi e che sono dei piccoli capolavori.
IRONIC – ALANIS MORISETTE
Ricordo
ancora la prima volta in cui ho sentito Ironic di Alanis Morisette, una melodia
inizialmente dolce e rilassante ma che nel ritornello aveva una carica
esplosiva. Un testo che parla di come la vita riservi sempre delle sorprese e
che non si riesca mai a programmare nulla. Già solo la frase introduttiva: “An old man turned ninety-eight
He won the lottery and died
the next day” svela molto di questa magnifica canzone. In quegli
anni ero una fan di Alanis, declamavo le sue capacità vocali e la sua intensità.
Alanis ha fatto il botto con l’album Jagged Little Pill (che io naturalmente ho
acquistato) e con i singoli You Learn, Head Over Feet e You Oughta Know. Peccato che dopo un po’ di anni
si sia persa e non sia riuscita a proporre sul mercato degli altri singoli di
successo.
DON’T SPEAK – NO DOUBT
Questa canzone l’ho scoperta grazie a Mtv, ed al video dei No Doubt che proponeva una band in balia delle tentazioni dello spettacolo ma con seri problemi di comunicazione. Mi è sempre piaciuta la figura di Gwen Stefani ed il suo modo di proporsi al grande pubblico, rock trascinante e una voce quasi malinconica. Don’t speak era quella classica canzone da cantare a squarciagola, che ti ricordava qui momenti di mutismo con i tuoi migliori amici oppure quelle fratture emotive difficili da sistemare. Quando Gwen ad un certo punto ha deciso di intraprendere la carriera solista l’ho seguita con interesse e devo dire che il primo album “Love. Angel. Music. Baby” mi era piaciuto parecchio, soprattutto la hit “What You Waiting For”. Gwen Stefani oggi ha un suo spettacolo a Las Vegas e fa saltuariamente il giudice a The Voice Us.
BITTER SWEET SYMPHONY – THE VERVE
Premesso che ho sempre ascoltato vari generi musicali, dal pop all’alternativo (Tori Amos) al rock, quando ho ascoltato Bitter Sweet Symphony mi sono detta questa canzone arriverà in cima a tutte le classifiche. Ciò che mi ha colpita di più è stata la personalità del front man dei The Verve, la sua arroganza e irriverenza. In un periodo in cui non mi andava bene nulla, ero polemica e scontrosa questa canzone mi dava coraggio a mostrarmi infastidita a non essere sempre “Politically correct”. Per chi non avesse visto il video di questa canzone, c’è Richard Ashcroft che cammina per le strade di una città e ignora chiunque ostacoli il suo cammino (scaraventa delle persone, le scuote ecc). Ancora oggi questa canzone viene riproposta in cover e condivisa su Youtube.
Tre canzoni diverse, Ironic che punta alla riflessione ed ai paradossi della vita, la seconda triste e malinconica dove si cerca un contatto e infine la terza che incoraggia un’irriverenza e uno spirito ribelle. La musica è anche questo prendere un’emozione e amplificarla non credete?